Il tempo della poesia/7

Gisella Genna, giornalista e poeta (al fondo, la sua biografia), sceglie una volta al mese un paio di poesie di un autore o di un’autrice che ama. Qui sotto due testi di Vittorio Sereni, preceduti da una nota biografica.

L’autore

Vittorio Sereni, nato a Luino nel 1913, è stato un poeta, autore di prose e traduzioni poetiche da Paul Valéry, William Carlos Williams, René Char e altri. Dopo aver collaborato con le riviste Letteratura e Campo di Marte, ha fatto parte della redazione di Corrente, per poi dedicarsi all’insegnamento. Richiamato nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, ha trascorso due anni di prigionia in Algeria e in Marocco. Terminata la guerra, accetterà l’incarico di direttore dell’ufficio stampa di Pirelli e, successivamente, quello di direttore editoriale della sezione libri di Arnoldo Mondadori. È morto a Milano nel 1983. Le sue raccolte di poesia: Frontiera (Edizioni di Corrente 1941), Diario d’Algeria (Vallecchi 1947), Gli strumenti umani (Einaudi 1965), Stella variabile (Garzanti 1981).

 

I testi scelti dal Meridiano Mondadori dedicato al poeta (1995)

Viaggio di andata e ritorno (Da Gli strumenti umani – 1965)

Andrò a ritroso della nostra corsa
di poco fa
che tanto bella mai ti sorprese la luna.
Mi resta una città prossima al sonno
di prima primavera.
O fuoco che ora tu sei
dileguante, o ceneri confuse
di campagna che annotta e si sfa,
o strido che sgretola l’aria
e insieme divide il mio cuore.

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Niccolò (Da Stella variabile – 1979)

Quattro settembre, muore
oggi un mio caro e con lui cortesia
una volta di più e questa forse per sempre.

Ero con altri un’ultima volta in mare
stupefatto che su tanti spettri chiari non posasse
a pieno cielo una nuvola immensa,
definitiva, ma solo un vago di vapori
si ponesse tra noi, pulviscolo
lasciato indietro dall’estate
(dovunque, si sentiva, in terra e in mare era là
affaticato a raggiungerci, a rompere
lo sbiancante diaframma).
Non servirà cercarti sulle spiagge ulteriori
lungo tutta la costiera spingendoci a quella
detta dei Morti per sapere che non verrai.

                                                           Adesso
che di te si svuota il mondo e il tu
falsovero dei poeti si ricolma di te
adesso so chi mancava nell’alone amaranto
che cosa e chi disertava le acque
di un dieci giorni fa
già in sospetto di settembre. Sospesa ogni ricerca,
i nomi si ritirano dietro le cose
e dicono no dicono no gli oleandri
mossi dal venticello.

                           E poi rieccoci
alla sfera del celeste, ma non è
la solita endiadi di cielo e mare?
Resta dunque con me, qui ti piace,
e ascoltami, come sai.

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Gisella Genna è nata nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Giornalista e docente, si occupa di moda. A marzo 2020 è uscita per Interno Poesia la sua prima raccolta in versi Quarta stella. Si sono occupati della sua poesia blog letterari e riviste cartacee e online tra cui La Lettura – Corriere della Sera, la Repubblica di Bari, Atelier, La dimora del tempo sospeso, Carteggi Letterari, Il Rifugio dell’Ircocervo, Rai Poesia, Inverso, e altri.