Si può aprire una libreria in un paesino di 180 abitanti?

Questo libro parla del ritorno a casa e della costruzione di una casa al tempo stesso.

Alba Donati, con una prosa che prende la forma di un diario personale, nella Libreria sulla collina, edito da Einaudi nel 2022, racconta la storia di un’impresa: aprire una libreria indipendente in un posto sperduto.

Il luogo dimenticato è Lucignana, paese natale della scrittrice e poetessa, un borgo di montagna in provincia di Lucca che si affaccia sulle alpi Apuane.

L’impresa intreccia la vita personale e professionale della protagonista e autrice, che, stabilitasi in una casa con una torre ereditata da una zia, mette a nuovo un romantico cottage, coltiva le rose e le peonie, passa le notti a cercare libri preziosi da far conoscere a tutti.

Il paese e la famiglia

A Lucignana vivono 180 persone, che come scrive l’autrice, di cui il 70 per cento favorevole alla sua impresa e i30 per cento contro, ma quelli a favore sono un fan club coi fiocchi.

Il 7 dicembre 2019 apre la libreria Sopra la Penna, grazie alla tenacia di Alba e del gruppo di volontari, che include cugine, amiche e nipoti, come Donatella, Alessandra e Rebecca.

Tutto il libro/diario è una dichiarazione d’amore per questo borgo con vista sulla montagna Prato Fiorito (che in realtà sono due montagne diverse, ma la gente del posto non fa distinzioni) ed è anche il racconto della ricerca dell’amore, dell’amore di un ritorno a casa.

Il desiderio di tornare a casa

A proposito del Prato Fiorito, nella pagina del 26 febbraio si legge: “In effetti nella mia decisione di tornare e di aprire la libreria le due cime sono state importanti. La mia casa è in Vicolo Sopra la Penna, uscendo dalla porta vado a destra nella viuzza di sassi, stretta tra mure antiche, poi in fondo giro ancora a destra e lì davanti ci sono le due montagne ad accogliermi. Lo stupore che quella vista produce in me è totale. È come aver vissuto tanto tempo trattenendo il fiato e poter finalmente respirare”.

Alba Donati, lasciando indizi qua e là, episodio dopo l’altro, sparpaglia tra le pagine la storia della sua infanzia e della separazione dei genitori: i protagonisti si muovono tra le righe senza giudizi ma con il linguaggio dei sentimenti, intensi e a volte contrastanti. Il fratello più grande, adorato da Alba, la moltitudine di cugini e nipoti, i personaggi eccentrici che si trovano solo nei paesi contadini: tutti i personaggi costruiscono il quadro di un luogo dove l’affetto perdona stranezze, sforna biscotti e unisce per il bene comune.

Una luogo unico in tutti i sensi

In diverse parti del suo diario, Donati descrive il giardino della libreria, le sdraio dipinte, i fiori che sbucano ovunque, cuscini e divani.

Un’immagine del giardino della libreria

Ogni mattina scende dalla torre per controllare come sta l’erba e se crescono le rose, di notte cerca di scovare libri. “Passo le notti a cercare libri, novità e libri dimenticati, accantonati a causa del meccanismo degli arrivi a catena in libreria: quindici giorni di visibilità e poi via, avanti un altro. (…) Da noi cercano cose che non si trovano dappertutto, cercano di non rimanere delusi, da noi cercano” scrive.

Anche i lettori sono protagonisti 

La libreria sopra la collina contiene anche una preziosa sezione “ordini di oggi”, dove Alba riassume i libri richiesti dai suoi lettori.

Che sono gli altri protagonisti di questo libro, sia quelli che entrano fisicamente in libreria (arrivano da tutta Italia), sia quelli che si avvalgono del sito internet del cottage letterario.

La libreria di Lucignana raccontata nel libro

Tra questi c’è una lettrice milanese, Raffaella, che fa ordini che scaldano il cuore di Alba, e che non si dimentica mai di dire perché le è piaciuto un libro, ci sono i bambini di Lucignana che si mettono a leggere in un angolo e sono orgogliosi di avere la loro libreria, ci sono due pescatori appassionati di scrittori della Beat Generation. Con tutti Alba condivide tè, marmellate letterarie e dolcetti.

Il libro è il racconto di una vita, e il progetto della libreria è l’approdo di questo percorso. Donati ha aperto un cottage non solo perché ama i libri e la letteratura, ma perché ama un luogo e tutte le persone che ci vivono.