Rilettura di “Mr. Bridge” di Evan S. Connell

“Attonito”. È forse questo l’aggettivo che meglio descrive l’avvocato Walter Bridge. E lo rende membro onorario di una famiglia della letteratura americana di cui fanno parte anche il Frank Wheeler di Revolutionary Road o lo Stoner di John Williams.

Epoche leggermente diverse, dagli anni Quaranta ai Sessanta, milieu differenti, dall’avvocato di successo al professore. Eppure, uguale è quell’atmosfera per cui i personaggi principali appaiono più comparse della loro vita che protagonisti, osservano il passare dei fatti e delle stagioni con sguardo – appunto – attonito.

Mr. Bridge è la metà di Mrs. Bridge, titolare anche lei di un libro. La moglie, anzi, è stata la prima: Evan S. Connell pubblicò Mrs. Bridge nel 1959, e solo dieci anni più tardi arrivò Mr. Bridge.

Due storie allo specchio per raccontare – con le parole di un autore che non è mai stato sposato – la storia di un matrimonio attraverso piccoli, brevi episodi di vita quotidiana. Ma se nella narrazione di Mrs. Bridge le inquietudini della signora vanno dalle preoccupazione per i figli alla lieve perplessità della casalinghitudine, in Mr. Bridge, nel dipanarsi del racconto, si percepisce sempre più pressante il manque sostanziale.

Walter è un avvocato affermato, un padre rispettato, un marito riverito: e poi? Capitolo dopo capitolo, scrivendo con il linguaggio semplice delle piccole cose, Connell sedimenta quell’inquietudine del non avere una collocazione nel mondo oltre le etichette professionali e familiari, per altri versi vicina a quella che ha condotto i due protagonisti di Revolutionary Road a esiti drammatici.

Ma qui il dramma resta tutto nelle quinte. Come quando, proprio mentre i Bridge compiono il viaggio a lungo rimandato in Europa, scoppia la Seconda guerra mondiale, fatto che in sé non appare loro più pregnante dei piccoli problemi familiari. Evan S. Connell, poeta oltre che romanziere, scomparso nel 2013 a quasi 90 anni, diceva che per la sua esperienza la scrittura era una carriera di “rifiuti e illusioni perdute“.

Come illusioni perdute paiono quelle di Walter Bridge, e di quell’America in cui il sogno delle magnifiche sorti e progressive si arena in uno sguardo attonito sulla mancanza di senso.

P.S. Dai due libri di Connell nel 1990 James Ivory ha tratto il film Mr. & Mrs. Bridge, affidando i ruoli protagonisti a Paul Newman e Joann Woodward, marito e moglie anche nella vita.

P.P.S. Proprio di recente il quotidiano The Times ha dedicato una recensione nella sezione Rereading, riletture, a Mr. Bridge, definendolo un “romanzo breve perfetto”. E il Wall Street Journal lo ha inserito nella lista dei migliori 5 libri sulla vita “domestica” di uomini e donne.