La scrittura iniziatica di Massimo Maggiari

Un racconto iniziatico, un viaggio ai confini del mondo e dell’anima. È questo, in sintesi, Leggere nel cuore, I segreti di un curandero, il nuovo libro di Massimo Maggiari, edito da Giunti.

Nato a Genova-Nervi, Maggiari vive da oltre trent’anni a Charleston, nella Carolina del Sud, dove ha insegnato lingua e letteratura italiana.

Dopo l’esordio di successo con una raccolta di poesie Aurora Borealis (Agorà, 2001, La Finestra, 2004) con introduzione di Tomaso Kemeny, ha intrapreso viaggi verso l’artico, iniziando una ricerca narrativa, etnologica e spirituale da passaggio a nord-ovest, lungo le piste ghiacciate dei grandi esploratori, in particolare del norvegese Roald Amudsen, come ha raccontato in Passaggio a Nord-Ovest. Sulle tracce di Amundsen (2014).

VIAGGIARE PER SCRIVERE

Oggi vanno di moda gli scrittori che scalano montagne e arrampicano, come se questa fosse l’ultima forma di epica rimasta nella modernità, tra sentieri affollati di turisti, rocce e ghiacciai sempre più magri.

Maggiari, anche lui, fin da giovane, appassionato scalatore, non si accontenta delle ascensioni verso le nuvole, i suoi viaggi spaziano nei deserti di ghiaccio o in quelli di pietra, oppure verso le grandi distese del mare artico sulla banchisa, a caccia di foche e di balene insieme ai cacciatori e agli sciamani, come ha narrato nel suo Al canto delle balene, storie di esploratori e sciamani inuit, Giunti 2018.

La balena non è solo un simbolo letterario, un essere totemico che dal fondo oscuro dell’oceano intona un canto alla vita, è un modo per mettersi in contatto con il mistero dell’Universo.

Era necessario fare questa breve introduzione per capire meglio il nuovo libro di Massimo Maggiari, Leggere nel cuore, I segreti di un curandero, dove scrittura, viaggio iniziatico, incontro e biografia diventano miracolosamente un tutt’uno.

IL PROTAGONISTA

Don Mateus è il protagonista del libro. Partito diciottenne dall’Italia agli inizi degli anni Ottanta, Don Mateus vola in Messico per non tornare mai più, cambiando radicalmente la propria vita. Grazie al suocero, anche lui curandero, vive tre anni in piena solitudine nel deserto per purificarsi e spogliarsi del proprio ego.

Questa esperienza trasforma il ragazzo italiano in un vero e proprio curandero, che vive con la famiglia con undici figli in un luogo sperduto del Messico, a Real de Catorce, tra le rovine dell’antica cultura Huicol.

Quando scopre l’esistenza di Don Mateus, perché gliene parla sua sorella che abita in trentino, Massimo Maggiari sente che deve partire per incontrarlo. È un momento di svolta, si scoprirà leggendo, nella vita di entrambi. Massimo vola in Messico e con la macchina fa un lungo viaggio verso la casa di Don Mateus, tra le vette delle alte montagne, a quota 2600 metri, verso i confini del cielo e dell’anima, dove l’aria è rarefatta e si fatica a camminare e a riprendere fiato.

Il racconto è dunque un vero e proprio viaggio verso i misteri del mondo. Maggiari ha la felice idea di accompagnare il lettore alla scoperta di questa antica forma di “arte”, se possiamo chiamarla così, mettendosi nei panni di un allievo iniziato.

Don Mateus è un tramite tra le forze che governano la vita e l’esistenza degli esseri dell’Universo: a volte guarisce, a volte accompagna le anime nell’aldilà dopo aver dato loro la pace, spesso aiuta le persone a ritrovare la strada in un viaggio al centro del proprio cuore.

Maggiari, con umiltà, si pone come l’allievo che vuole capire, che si sforza di conoscere: perché non è semplice capire. Non siamo nel mondo delle mode new-age, ma nelle antiche forme di conoscenza del mondo e dell’anima.

NOI E LA TERRA

Oggi gli uomini razionali, speculativi e capitalisti, che coltivano la propria immagine e il proprio ego, vivono sfruttando la natura ponendosi di fronte ad essa. C’è un distacco, un abisso tra noi e il mondo. Gli uomini non sono in armonia con l’Universo, con le forze che la governano come l’acqua, il fuoco o il vento, gli animali e le piante.

Abbiamo smesso di ascoltare la natura, la Madre Terra, abbiamo dimenticato che siamo un tutt’uno con queste forze. Don Mateus racconta la sua vita e la sua esperienza, lo fa partecipe del suo quotidiano, porta Maggiari nei luoghi che lo hanno fatto diventare un curandero. Qui lo scrittore assiste a segni potenti: un’aquila si dona perché le sue piume possano aiutarlo a rendere fluido il rapporto tra lui e le forze della natura.

Questo libro, dunque è una doppia biografia, di Maggiari che interroga il maestro, e don Mateus che aiuta a capire e guida lo scrittore ai misteri. Ogni capitolo è un passaggio, un passo verso la conoscenza: è questa la geniale trovata del racconto, dove la fatica di spiegare e di capire si accompagna a visioni liriche estatiche di luce e pietra, come un mondo ai primi giorni della creazione.

Maggiari prende appunti perché non può registrare né fare foto, non racconta e basta, si mette in viaggio: non è semplice entrare in questo modo di sentire la natura, la Madre Terra e l’Universo, le diverse dimensioni dell’esistenza e delle forze che la regolano.

Per questo Leggere nel cuore è difficile da incasellare in un genere come la biografia, il reportage di viaggio o il romanzo. È un racconto affascinante, nel vero senso della parola, che ammalia.

IL SENSO DEL SACRO

È un libro che illumina, invita alla conoscenza, ad una diversa percezione del mondo. Ma è anche un libro sul senso dello scrivere e del giusto ruolo che deve avere la narrativa in questa dimensione: il racconto aiuta a comprendere, a mettersi in dialogo con i morti e con le storie dei luoghi che oltrepassano la nostra stessa vita.

Un racconto che vi farà riflettere sulla malattia e sul benessere, sui mali che devastano il mondo e la felicità, sulla necessità di ritornare alla Madre Terra con una visione non ecologista, ma sacra.

Non è un caso che alla fine Maggiari intoni il suo canto, e chiuda con un epilogo poetico: La visione del serpente nelle terre che camminano.

Quando avrete finito di leggere, avrete la sensazione che qualcosa dentro di voi è cambiato per sempre e guarderete la realtà con occhi diversi.