Mompracem Festival: la fantasia all’arrembaggio

La seconda edizione di Mompracem Festival. Letteratura e arti per bambini e ragazzi, che si terrà dal 2 al 5 maggio 2024 all’Asilo Ciani, al Palazzo dei Congressi e allo Studio Foce di Lugano, ha come sottile filo d’Arianna la fiaba intesa come luogo dell’incanto che sprigiona meraviglia e libera l’immaginazione.

Perché, per usare le parole di Gianni Rodari: “Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”.

Quattro giorni di parole, fiabe, arte e teatro

Quattro giorni di laboratori di scrittura, di grafia, di musica e di teatro, di manipolazione e costruzione, gioco, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, mostre. Crossmedialità tutta a misura di bambino.

La manifestazione è promossa da Associazione Culturale ENEA e Divisione eventi e congressi – Città di Lugano. Gli eventi sono gratuiti (per alcuni è prevista la prenotazione).

Scrittori e artisti entreranno nelle aule delle scuole cittadine, in alcuni degli spazi più suggestivi della città di Lugano e avranno modo di incontrare ragazzi di età diversa, ma anche quegli adulti in cui ancora sopravvive “il fanciullo” in grado di meravigliarsi.

Si apre con una parata di pupazzi (e con Roberto Piumini)

Il festival – che si aprirà in anteprima venerdì 26 aprile con una Pu-Pazza Parata di strada con pupazzi e musica – si configura, dunque, come un’allegra sarabanda che vedrà coinvolti nelle giornate di giovedì 2 e venerdì 3 maggio circa 500 bambini delle scuole materne, elementari e medie e nel fine settimana del 4 e 5 maggio altre centinaia di bambini e ragazzi che invaderanno gli spazi del festival con le loro famiglie.

La parata di pupazzi (Teatro del Corvo)

Ad aprire e chiudere la manifestazione due decani della letteratura per ragazzi: Roberto Piumini (Qui la nostra intervista) che oltre ad incontrare gli allievi delle scuole elementari e medie, sarà protagonista dello spettacolo tratto dal suo libro Alzati, Martin (Solferino) ballata dedicata a Martin Luther King. Con lui sul palco ci sarà il fisarmonicista Nadio Marenco.

Gli “attrezzi dell’anima” di Giusi Quarenghi

A chiudere la rassegna, invece, sarà Giusi Quarenghi in dialogo con la giornalista Letizia Bolzani (RSI), in un incontro di grande interesse per gli insegnanti e i lettori in generale, dal titolo La parola, la fiaba, la poesia, ovvero gli “attrezzi dell’anima” nell’immaginario della letteratura ragazzi.

Alcuni allievi delle elementari potranno subire l’incanto del racconto della Cicogna Nilou di Guido Conti (Nilou e le avventure del coraggioso Hadì, Ticinum editore) e altri si immergeranno nell’arcobaleno dei sogni con Paola Myriam Visconti (Dynowish. Il protettore dei sogni. Le lacrime della Luna, Giunti).

I laboratori e le mostre

Per tutta la durata del festival sarà allestita una sala dei disegni realizzati – con varie tecniche artistiche – dagli allievi degli Istituti scolastici. Per quanto riguarda l’unicorno -dinosauro Dynowish, il disegno più originale, creativo e pertinente al tema, frutto di un incontro/laboratorio dedicato, sarà scelto da una giuria di esperti e verrà premiato insieme ad altri 2 finalisti dall’autrice stessa la sera della presentazione del libro. Durante la manifestazione sarà possibile vedere anche il trailer del cartone animato Dynowish.

L’evento-laboratorio “Appendistorie”

Spazio anche alla piccola casa editrice ticinese GiraffeBianche, nata durante la pandemia, da un’idea della scrittrice e poeta Maria Rosaria Valentini, che propone storie sugli imprevisti, le imperfezioni, le diversità. La produzione Trillino Selvaggio porterà Gli Appendistorie di e con Silvia Coggiola e Ornella Vancheri, evento-laboratorio nel quale i bambini avranno modo di ascoltare “racconti stesi su strani stendibiancheria” e poi potranno ritagliare la stoffa della storia che più hanno amato e fissarla in un quadretto-ricordo.

L’artista calligrafo Giuseppe Gep Caserta

L’artista calligrafo Giuseppe “Gep” Caserta animerà laboratori artistici con calamo in bambù con inchiostro di china. Le opere dell’artista saranno esposte, per l’intero arco della rassegna, all’Asilo Ciani. Spazio anche alla musica con Giorgio Ubaldi che si intratterrà con allievi che si cimenteranno per una manciata d’ore in un esperimento corale con performance finale aperta al pubblico.

L’Odissea – classico greco più volte rivisitato in letteratura negli ultimi anni- diventerà uno spettacolo di burattini e pupazzi a cura della Compagnia Teatro del Corvo con musica dal vivo di Steve Angarthal.

L’omaggio a Gianni Rodari

Non poteva mancare un finale omaggio a Rodari e l’occasione sarà lo spettacolo teatrale Cartoline illustrate e cantate. Omaggio a Gianni Rodari a cura della Compagnia Schedía Teatro, nato da un’idea di Valerio Bongiorno, con Valerio Bongiorno, Sara Cicenia e la musica dal vivo di Gabriele Bernardi.

Una delle sedie della mostra “Delle fiabe e delle sedie”

Ancora: molti altri laboratori di lettura, manipolazione, gioco che vedono coinvolte associazioni e realtà locali che si possono trovare nel programma. Tra i tanti cuori pulsanti della manifestazione un cenno lo merita senz’altro la mostra Delle fiabe e delle sedie nel patio dell’Asilo Ciani, curata dall’artista scenografo Marco Muzzolon, installazione di 15 sedie ispirate da fiabe e racconti che tutti conoscono: il gioco sta nel riconoscerle, ricordarle e rileggere le favole una volta tornati a casa. Per tutta la durata del festival all’Asilo Ciani verranno effettuate visite guidate riservate alle scuole e anche aperte al pubblico per questa mostra.

Un dialogo fra Italia e Svizzera

Il nostro intento è quello di mettere i bambini al centro“, dice Simona Mirata, direttrice artistica, “e di stupirli con la bellezza e la potenza della lettura, di dar loro la possibilità – grazie al linguaggio della fantasia – di ascoltare, di guardare, di divertirsi, di creare, di lasciarsi incantare dagli scrittori, dai teatranti, dai musicisti, dagli artisti che interverranno al festival- e che per mestiere e passione dedicano la loro vita a far ‘conoscere ai bambini il mondo’, per riprendere l’espressione di Rodari“.

E ancora: “Il contesto in cui nasce questo festival è di collaborazione tra diversi scrittori e intellettuali italiani e svizzeri, ticinesi. Un’amicizia, un rapporto di scambio alla pari e di approfondimento. Il desiderio, per il futuro, è di crescere insieme, di proseguire nell’offerta di qualità a un pubblico notevole, ampio, interessato“.

Per dirla e chiudere con Salgari, vi aspettiamo al Mompracem festival. “Orsù, tigrotti, all’arrembaggio!”.