Tutti i volti della pittura italiana del XX secolo

Due luoghi opposti del Lago di Como, su due sponde tradizionalmente lontane, Bellano, in provincia di Lecco, e Tremezzina, in provincia di Como, sono per tutta l’estate idealmente unite da una mostra in due tappe, tra il ramo lecchese e quello comasco, tra l’area manifatturiera e quella del Grand Tour disseminata di ville storiche (e prese d’assalto dai vip internazionali).

Questa settimana vi presentiamo il convincente progetto dedicato al ritratto contemporaneo in Italia, voluto da ArchiViVitali, in collaborazione con il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.

Volti. La pittura italiana di ritratto nel XX secolo a cura di Luca Beatrice e ideata da Velasco Vitali, è l’esposizione da non perdere in questa estate lombarda (resta comunque aperta fino al 12 novembre): celebra la pittura di ritratto tra Novecento e contemporaneità, tra committenza e libera interpretazione, attraverso oltre 60 opere realizzate dal 1910 a oggi, che testimoniano l’evoluzione del ritratto e riflettono sulla sua importanza storica e attuale.

La scelta degli artisti

I lavori, tutto provenienti da collezioni private di pregio, spaziano tra quattro generazioni di artisti italiani che si sono confrontati con il tema della figurazione umana.

Ci sono gli austeri ritratti di Felice Casorati e di Salvo, le rappresentazioni quasi oniriche di Carol Rama, i “giochi agli specchi” di Michelangelo Pistoletto, le ironie di Luigi Ontani e tante, tante altre firme ormai presenti nei manuali di storia dell’arte come Mario Sironi, Alberto Savinio, Mario Merz, Sandro Chia, Francesco Clemente, solo per citarne alcuni.

Non mancano poi le firme di oggi come lo stesso Velasco Vitali, Giovanni Frangi, Luca Pignatelli, Vanessa Beecroft e molti altri, ché il ritratto è un genere ancora molto praticato nell’arte contemporanea.

Una mostra da vedere in battello

Il bello della mostra è che bisogna prendere il battello per passare da una sede all’altra: si comincia infatti dallo Spazio Circolo di Bellano, sul ramo del lago di Lecco, che per l’occasione è allestito come una quadreria, dove in una grande stanza troviamo alcuni dei ritratti più significativi (come quello di Carol Rama) quasi fossero delle presenze in attesa di incontrare lo sguardo del visitatore curioso.

L’allestimento della mostra nello Spazio Circolo, a Bellano

Sul ramo del lago di Como, a Villa del Balbianello di Tremezzina (la villa appartiene al FAI e merita, da sola, una visita) la situazione cambia: qui, grazie all’allestimento di Velasco Vitali, i dipinti si inseriscono tra gli arredi storici negli ambienti adiacenti alla loggia, nella biblioteca, nella sala del cartografo, nel salotto e nella camera da letto, perfettamente integrati con la collezione di stampe e di libri della villa.

È peraltro la prima volta che la splendida sede affacciata sul lago ospita opere di arte contemporanea: l’impatto è una gioia per gli occhi.

Icone contemporanee sui due rami del lago

È Velasco Vitali, artista e anima del progetto, da sempre attento a promuovere la cultura visiva nella “sua” Bellano, a spiegare il senso di una mostra che vuole fondere i due rami del celebre lago troppo spesso contrapposti, attraverso un’indagine sulla figura e sul volto umano nella pittura recente.

Si tratta“, spiega, “di oltre sessanta dipinti che raccontano un ritaglio d’occidente autentico, di un’area del mondo limitata, l’Italia, dove qualcuno è stato a sua volta regista di un tempo che è fuggito e ha prestato attenzione a un volto che l’ha guardato. Gli artisti esposti hanno indagato fra le oscurità e le meraviglia dello sguardo, con particolare attenzione alle somiglianze somatiche, alle atmosfere umane, ai luoghi comuni e alle complessità psicanalitiche più contorte e all’infinita sfaccettatura dei caratteri. Se è vero che da questo tipo d’indagine è derivata l’insaziabile voglia di vedersi da fuori, di guardare le nostre sembianze da un punto di vista nuovo che non sia il nostro, è altrettanto vero che il nostro desiderio è stato quello di popolare il nostro mondo di icone che ci somigliassero e nelle quali poterci riconoscere.